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Unione Valdera

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AIA RIFIUTI

Individuazione contrai/espandi

ALLEGATO C
PROCEDURA IN MATERIA DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (AIA
Rifiuti)
1. CAMPO DI APPLICAZIONE
L’autorizzazione integrata ambientale (AIA) è necessaria per le installazioni che
svolgono anche le attività di gestione dei rifiuti di cui all’allegato VIII, punto 5, alla
Parte Seconda del d.lgs.152/06.
L’AIA sostituisce, ai sensi del comma 11 dell’art.29-quater, le autorizzazioni riportate
nell’allegato IX alla Parte Seconda del d.lgs.152/06, in particolare:
1. Autorizzazione alle emissioni in atmosfera, fermi restando i profili concernenti
aspetti sanitari (titolo I della parte quinta del presente decreto)
2. Autorizzazione allo scarico (Capo II del Titolo IV della Parte Terza)
3. Autorizzazione unica per gli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti
(articoli 208 e 210)
4. Autorizzazione allo smaltimento degli apparecchi contenenti PCB-PCT (decreto
legislativo 22 maggio 1999, n. 209, articolo 7).
5. Autorizzazione all'utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in
agricoltura (decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99, articolo 9).
L'AIA rifiuti inoltre, come disposto dal comma 6 dell’art. 208 del decreto, sostituisce a
ogni effetto visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e
comunali e, ove occorra, costituisce variante allo strumento urbanistico e comporta la
dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità dei lavori.
Le autorizzazioni integrate ambientali sostituiscono anche le comunicazioni di cui
all’art.216 del d.lgs.152/06.
2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
L’autorizzazione integrata ambientale per gli impianti di gestione dei riifuti è
disciplinata dalla seguente normativa:
 Parte Seconda , Titolo III bis e parte Quarta del d.lgs. 3 aprile 2006, n.152
 Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare del 24 aprile 2008 “Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in
relazione alle istruttorie e ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio
2005, n. 59”
 Decreto legislativo del 4 marzo 2014, n. 46 “Attuazione della direttiva
2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate
dell’inquinamento)”
 Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare n.272 del 13 novembre 2014 recante le modalità per la redazione della
relazione di riferimento di cui all'art 5 comma 1 lettera v-bis) del d.lgs. 152/2006
 Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e de l
Mare n.141 del 17 luglio 2015, recante modifiche al D.M. del 13 novembre
2014, n. 272
 Legge regionale 12 febbraio 2010, n. 10 “Norme in materia di valutazione
ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di
valutazione di incidenza”
 L.R. 18 maggio 1998, n. 25 e smi “Norme per la gestione dei rifiuti e bonifica
dei siti inquinati”;
 D.P.G.R. 25 febbraio 2004, n. 14/R. “Regolamento regionale di attuazione ai
sensi della lettera e) comma 1, dell’art. 5 della legge regionale 18 maggio 1998,
n. 25 (Norme per la gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati), contenente
norme tecniche e procedurali per l’esercizio delle funzioni amministrative e di
controllo attribuite agli enti locali nelle materie della gestione dei rifiuti e delle
bonifiche”;
 DGR del 18 ottobre 2010, n. 885: “Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.)
– Adeguamento ed integrazione tariffe da applicare ai sensi del comma 4, art. 9
del Decreto Ministeriale 24 aprile 2008 – Revoca DGR 15.6.2009 n. 195 e DGR
20.7.2009 n. 631”.
In materia di procedimento amministrativo e di Sportello Unico per le Attività
Produttive (SUAP) si fa inoltre riferimento a:
 Legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento
amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”
 DPR 7 settembre 2010, n. 160 “Regolamento per la semplificazione ed il
riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive, ai sensi
dell'articolo 38, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito,
con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”.
L’autorizzazione integrata ambientale è rilasciata avendo a riferimento le pertinenti
Conclusioni sulle BAT adottate dalla Commissione europea; nelle more
dell’emanazione delle conclusioni sulle BAT sono utilizzate quali riferimenti per
stabilire le condizioni dell’AIA le pertinenti conclusioni sulle migliori tecniche
disponibili tratte dai documenti pubblicati dalla Commissione europea in attuazione
dell’art.16, par.2 della direttiva 96/61/CE o dell’articolo 16, par.2 della direttiva
2008/01/CE.
Per le discariche di rifiuti da autorizzare ai sensi del titolo III-bis del d.lgs. 152/2006, si
considerano soddisfatti i requisiti tecnici se sono soddisfatti i requisiti tecnici di cui al
decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 fino all’emanazione delle relative
conclusioni sulle Bat.
3. DISPOSIZIONI DI CARATTERE PROCEDURALE
3.1 PRESENTAZIONE DELL’ISTANZA
a) L’istanza è trasmessa dal gestore tramite lo Sportello Unico per le Attività
Produttive competente per territorio utilizzando l’apposita documentazione riportata
in allegato (domanda AIA installazioni gestione rifiuti, modulistica) dai gestori
delle installazioni soggette al rilascio dell’AIA rifiuti, comprensiva dell’attestazione del
versamento degli oneri istruttori e dell’assolvimento del pagamento del bollo virtuale.
Inoltre, ove la fattispecie progettuale sia sottoposta alle procedure in materia di VIA e
il soggetto proponente non intende attivare il procedimento coordinato VIA-AIA, ai
sensi della normativa vigente, alla domanda è allegata la comunicazione di avvio
della procedura in materia di VIA o il provvedimento conclusivo di pronuncia di
compatibilità o di esclusione dalla VIA.
Il proponente ha facoltà di utilizzare per la presentazione della domanda di AIA le
analisi, i dati, e le informazioni contenute nello studio di impatto ambientale elaborato
in sede di VIA.
La domanda deve contenere tutte le informazioni di cui al comma 1 dell’art. 29-ter
del d.lgs. 152/2006 e, se del caso, la relazione di riferimento di cui alla lettera m) del
medesimo comma, nonché la sintesi non tecnica e il progetto definitivo della nuova
installazione o delle modifiche.
Nel caso in cui per la realizzazione e l’esercizio dell’installazione sia necessario
acquisire visti, pareri autorizzazioni e concessioni di altri organi regionali, provinciali e
comunali, all’istanza dovrà essere allegato apposito elenco con indicazione delle
amministrazioni competenti nonché la specifica documentazione da essi prevista per
il rilascio dei titoli abilitativi sostituiti;
b) il SUAP trasmette la domanda alla Regione e ai soggetti competenti in materia
ambientale coinvolti nel procedimento mediante il sistema di interoperabilità della
rete SUAP dopo averne espletato la verifica di ricevibilità. Tutte le comunicazioni al
gestore sono effettuate dal SUAP e tutte le comunicazioni del gestore sono indirizzate
al SUAP;
c) entro 30 giorni dalla presentazione della domanda la Regione, ai sensi del comma
4 dell’art. 29–ter del d.lgs.152/06 la Regione, tramite il SUAP, può richiedere al
gestore apposite integrazioni, indicando un termine non inferiore a trenta giorni per la
presentazione della documentazione integrativa. In tal caso i termini del
procedimento si intendono sospesi fino alla presentazione della documentazione
integrativa. Qualora entro il termine indicato il gestore non depositi la
documentazione completa degli elementi mancanti, l’istanza si intende ritirata. La
comunicazione di archiviazione è inviata dal SUAP al gestore ed ai soggetti coinvolti
nel procedimento. È fatta salva la facoltà per il gestore di richiedere una proroga del
termine per la presentazione della documentazione integrativa in ragione della
complessità della documentazione da presentare.
3.2 AVVIO DEL PROCEDIMENTO, CONVOCAZIONE DELLA CONFERENZA DI SERVIZI,
ADOZIONE DEL PROVVEDIMENTO CONCLUSIVO
La Regione, entro 15 giorni dalla data di avvio del procedimento, pubblica nel proprio
sito web l’indicazione della localizzazione dell’installazione e il nominativo del
gestore, nonché gli uffici presso i quali sono depositati i documenti e gli atti inerenti il
procedimento, al fine della consultazione del pubblico.
Entro 30 giorni dalla pubblicazione del suddetto annuncio i soggetti interessati
possono presentare in forma scritta alla Regione osservazioni sulla domanda.
Entro 30 giorni dal ricevimento della domanda la Regione, per il tramite del SUAP,
provvede a comunicare la data di avvio del procedimento al gestore e alle altre
amministrazioni che per legge devono intervenire nel procedimento, con le modalità
e i contenuti di cui all'art. 8 della L. 241/1990.
La data dell’inizio del procedimento coincide con la data di deposito dell’istanza al
SUAP.
La Conferenza di Servizi, indetta dalla Regione, ha luogo ai sensi degli artt. 14, 14-ter
commi da 1 a 3 e da 6 a 9 e 14-quater della L. 241/90 e per le installazioni di
competenza regionale vi partecipano le altre amministrazioni competenti al rilascio
dei titoli sostituiti.
Per le installazioni soggette alle disposizioni di cui al decreto legislativo 26 giugno
2015, n.105 (stabilimenti a rischio di incidente rilevante) alla Conferenza è invitato un
rappresentante della rispettiva Autorità competente.
Nell’ambito della Conferenza di Servizi vengono acquisite le prescrizioni del Sindaco
ed il parere di ARPAT sul piano di monitoraggio e controllo proposto dal gestore.
Richiesta integrazioni
Nell’ambito della Conferenza di Servizi la Regione può richiedere integrazioni alla
documentazione, anche al fine di valutare l’applicabilità di specifiche misure
alternative o aggiuntive, indicando il termine massimo non superiore a 90 giorni per
la presentazione della documentazione integrativa. In tal caso i tempi del
procedimento sono sospesi fino alla presentazione delle integrazioni e decorrono
dalla data di ricevimento delle integrazioni richieste. Il termine per la presentazione
delle integrazioni è stabilito dalla Conferenza di Servizi. Ai sensi dell’art.14-ter della L.
241/90, scaduto tale termine, fatta salva eventuale concessione di proroga da parte
del responsabile del procedimento senza che sia stata fornita la documentazione
richiesta, nei successivi 30 giorni la Conferenza procede all’esame del progetto.
Entro 90 giorni dalla sua convocazione, al netto dell’eventuale sospensione per
richiesta integrazioni, la Conferenza di Servizi:
a) procede alla valutazione della documentazione, avvalendosi del contributo
istruttorio di ARPAT secondo quanto stabilito dalla Carta dei Servizi;
b) acquisisce, ove previsto , la valutazione di compatibilità ambientale;
c) acquisisce tutti gli atti di assenso per i titoli sostituiti;
d) trasmette le proprie decisioni conclusive con i relativi allegati tecnici alla Regione.
Il procedimento si conclude entro 150 giorni dalla presentazione della domanda, al
netto dell’eventuale periodo di sospensione, con l’adozione dell’autorizzazione
integrata ambientale o con il diniego motivato della medesima, tramite decreto
dirigenziale. Prima della formale adozione di un provvedimento negativo la Regione
procede ai sensi dell'art. 10 bis della L. 241/90.
La Regione invia al SUAP per la successiva trasmissione al proponente il
provvedimento di conclusione del procedimento.
.
3.3 RIESAME
L'autorizzazione integrata ambientale è riesaminata secondo quanto disposto dall’art.
29-octies del d.lgs.152/06.
Il riesame con valenza di rinnovo dell’AIA è disposto sull’installazione nel suo
complesso:
a) entro 4 anni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione
europea delle decisioni relative alle conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale
di un’installazione;
b) quando sono trascorsi 10 anni dal rilascio dell’AIA o dall’ultimo riesame effettuato
sull’intera installazione.
Il riesame è inoltre disposto dalla Regione anche su proposta delle amministrazioni
competenti in materia ambientale nei casi previsti dall’art.29-octies, comma 4 del
d.lgs.152/06.
A seguito della comunicazione di avvio del riesame da parte della Regione, per il
tramite del SUAP, il gestore presenta, entro il termine determinato dalla Regione in
base alla prevista complessità della documentazione, compreso tra 30 e 180 giorni,
tutte le informazioni necessarie ai fini del riesame delle condizioni di autorizzazione,
ivi compresi i risultati del controllo delle emissioni e altri dati che consentano un
confronto tra il funzionamento dell’installazione, le tecniche descritte nelle
conclusioni sulle BAT applicabili e i livelli di emissione associati alle migliori tecniche
disponibili nonché, nel caso di riesame relativo all’intera installazione,
l’aggiornamento di tutte le informazioni di cui all’art. 29-ter, comma 1 del d.lgs.
152/06.
Fino alla pronuncia della Regione in merito al riesame il gestore continua l’attività
sulla base dell’autorizzazione in suo possesso.
3.4 MODIFICA DEGLI IMPIANTI O VARIAZIONE DEL GESTORE
Il gestore comunica alla Regione, tramite il SUAP, le modifiche progettate
dell’installazione. La Regione, ove lo ritenga necessario, aggiorna l’AIA o le relative
condizioni, ovvero se rileva che le modifiche progettate sono sostanziali ne dà notizia
al gestore, tramite il SUAP, entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione.
Decorso tale termine il gestore può procedere alla realizzazione delle modifiche
comunicate.
La modulistica da utilizzare per la presentazione delle modifiche sostanziali è la
stessa utilizzata per le nuove installazioni, tenendo presente quanto riportato nella
nota della Relazione Tecnica.
4 TARIFFE
La quantificazione delle tariffe adottata dalla Regione in attuazione del decreto
ministeriale 24 aprile 2008 (Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in
relazione alle istruttorie e ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005,
n. 59, recante attuazione integrale della direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e
riduzione integrate dell'inquinamento) è disciplinata dalla DGR del 18 ottobre
2010, n. 885: “Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) – Adeguamento ed
integrazione tariffe da applicare ai sensi del comma 4, art. 9 del Decreto Ministeriale
24 aprile 2008 – Revoca DGR 15.6.2009 n. 195 e DGR 20.7.2009 n. 631”.
5INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE E ADEMPIMENTI SUCCESSIVI AL
RILASCIO DELL'AIA RIFUTI
Considerato che, ai sensi dell’art. 208, comma 6, del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
dispone che “l’approvazione sostituisce ad ogni effetto visti, pareri, autorizzazioni e
concessioni di organi regionali, provinciali e comunali, costituisce, ove occorra,
variante allo strumento urbanistico comunale e comporta la dichiarazione di pubblica
utilità, urgenza e indifferibilità dei lavori”, al progetto dovrà essere allegata anche
tutta la documentazione richiesta dall’ente titolare della procedura sostituita. Ad
esempio, nel caso di rilascio di permesso a costruire, al progetto dovrà essere
allegata la documentazione richiesta a tal fine dal Comune in cui è collocato
l’impianto . Quindi, ai fini della redazione della domanda il proponente deve fare
riferimento anche quanto previsto dagli allegati 1 e 2 al DPGRT 14/R/2004.
La documentazione allegata alla domanda deve essere rapportata alle caratteristiche
dell’impianto; al riguardo, il grado di approfondimento della documentazione richiesta
e l’eventuale mancata presentazione di alcuni elaborati sarà valutato e
adeguatamente motivato nella relazione tecnica dai professionisti firmatari del
progetto in base alla tipologia dell’impianto stesso e alle relative esigenze ambientali.
Per l'autorizzazione delle discariche il progetto dovrà essere presentato anche
conformemente a quanto previsto dal D.lgs. 13 gennaio 2003, n. 36.
5.1 Nulla osta all'esercizio
Il proponente è tenuto alla comunicazione di inizio e fine lavori. Il titolare
dell'autorizzazione provvede in autonomia, prima dell’inizio dei lavori e nei casi
previsti dalla normativa vigente, alla nomina del collaudatore, nel rispetto dei principi
di trasparenza, libera concorrenza, professionalità.
L'autorizzazione subordina l'esercizio dell'impianto al rilascio di apposito nulla osta da
parte dell'autorità competente. A tal fine il gestore deve presentare la comunicazione
di fine lavori corredata da:
- dichiarazione della direzione lavori attestante la conformità delle opere realizzate al
progetto approvato, eventuale relazione di collaudo;
- descrizione modifiche in corso d'opera effettuate ai sensi dell'art. 143 della L.
65/2014 e relativi aggiornamenti progettuali;
- garanzia finanziaria, idoneamente stipulata ai sensi delle disposizioni statali e
regionali vigenti.
Il certificato di regolare esecuzione, l'eventuale certificato di collaudo e il contratto di
stipula delle garanzie finanziarie, costituiscono elementi sostanziali di procedibilità
per il successivo atto di messa in esercizio
Prima del rilascio del nulla osta all'esercizio i competenti uffici regionali effettuano un
apposito sopralluogo.
L'atto di nulla osta all'esercizio stabilisce il periodo che deve intercorrere tra la messa
in esercizio e la messa a regime dell'impianto, anche ai sensi dell'art. 269, comma 6
del D.lgs. 152/2006.
5.2 Garanzie finanziarie
I contratti di stipula di garanzie finanziarie a favore della Regione, devono essere
presentati in sede di comunicazione di fine lavori, prima dell'esercizio effettivo
dell'impianto, ancorché in marcia controllata per la successiva messa a regime. Le
garanzie finanziarie devono essere stipulate secondo le modalità previste dalla DGRT
n. 535 del 01 luglio 2013.
Di norma tali contratti devono avere durata in anni pari a quella dell'autorizzazione,
più due. La Regione può accettare contratti di durata inferiore, subordinando la
validità dell'autorizzazione rilasciata al rinnovo del contratto almeno un anno prima
della scadenza.
5.3 Varianti sostanziali
In caso di varianti sostanziali dell’AIA, come definite ai sensi dall’art. 5, comma 1,
lettera l-bis, l'autorità competente rilascia una nuova AIA, seguendo la procedura
prevista dall’art. 29-nonies, comma 2 del decreto.
ALLEGATI:
- Domanda AIA installazioni gestione rifiuti
- Modulistica
Spett. le REGIONE TOSCANA
Oggetto: DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE per installazioni di cui
all’art. 6 comma 13 D.lgs 152/06 attività di gestione rifiuti
(D.Lgs. 152/06, Parte II, Titolo III-bis)
Il sottoscritto nato il
a (prov. )
residente a (prov. )
via n.
in qualità di Gestore dell’installazione IPPC denominata:
CHIEDE
ai sensi della normativa in oggetto, l’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’installazione sopracitata, che
costituirà anche autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio ex art. 208 del D.Lgs 152/2006, per:
 Approvazione progetto e autorizzazione alla realizzazione e gestione di impianto di smaltimento rifiuti.
 Approvazione progetto e autorizzazione alla realizzazione e gestione di impianto di recupero rifiuti
 Approvazione progetto di variante sostanziale di progetto già approvato con atto n°________ del
______________
da realizzarsi/Ubicato in Comune di _____________, località _____________, via ________________, n° __
Nel suddetto impianto si intendono effettuare le operazioni di smaltimento e/o di recupero rifiuti riportate nelle
schede AIA a corredo della presente istanza.
A tale proposito
CONSAPEVOLE DELLE SANZIONI PENALI, NEL CASO DI DICHIARAZIONI NON VERITIERE, DI
FORMAZIONE O USO DI ATTI FALSI, RICHIAMATI DALL’ART. 76 DEL D.P.R. 445 DEL 28 DICEMBRE
2000 E DELLA DECADENZA DAI BENEFICI DI CUI ALL’ART. 75 DEL DECRETO
DICHIARA
¨ che il codice ISTAT dell’attività è:__________________________________________________
¨ Ai fini della normativa in materia di Valutazione di Impatto Ambientale
che il ha conseguitoprogetto la Pronuncia l’esclusione dall’assoggettabilitàdi Compatibilità Ambientale o
alla VIA con provvedimento rilasciato da __________________con atto n° ______________________
del______________________
che il progetto NON RIENTRA nel campo di applicazione della Normativa in materia di Valutazione di
Impatto Ambientale, Parte II del D.Lgs 152/06, Legge Regionale 10/2010 e s.m.i.
che il RIENTRA nel campo di applicazione della Normativa in materia diprogetto Valutazione di Impatto
Ambientale, Parte II del D.Lgs 152/06, Legge Regionale 10/2010 e s.m.i., e per tale motivo rinunciando
all’attivazione del procedimento coordinato VIA + AIA ha depositato istanza all’Autorità competente per
l’avvio della procedura in materia di VIA, in data
…………………………………………………………………………………………
¨ Ai fini della normativa in materia di AIA
□ che l’attività non rientra nella fattispecie di cui alla lettera m ) c.1 dell’art.29- ter del D.lgs 152/2006
□ che l’attività rientra nella fattispecie di cui alla lettera m ) c.1 dell’art.29- ter del D.lgs 152/2006 per cui
allega la prescritta RELAZIONE DI RIFERIMENTO
□ che l’AIA sostituirà le seguenti autorizzazioni ambientali di cui all’allegato IX parte seconda d.lgs
152/2006:
□ Autorizzazione alle emissioni in atmosfera
□ Autorizzazione allo scarico
□ Autorizzazione allo smaltimento degli apparecchi contenenti Pcb-Pct
¨ Ai fini della normativa urbanistica/edilizia:
che l'A.I.A. di cui si richiede il rilascio produrrà effetti di variante a:
□ Piano Urbanistico comunale vigente
□ Piano particolareggiato _______________________
□ Altro _______________________
□ che l'A.I.A. di cui si richiede il rilascio NON produrrà effetti di variante agli strumenti urbanistici
comunali.
Si allega la seguente documentazione tecnica:
¨ Ai fini della normativa in materia di AIA:
Si allegano i seguenti elaborati tecnici e schede:
Elaborato tecnico 1 Relazione tecnica Scheda A
Elaborato tecnico 2.1 Estratto topografico in scala adeguata Scheda B
Elaborato tecnico 2.2 Stralcio dello Strumento Urbanistico Comunale vigente
Scheda C
Elaborato tecnico 2.3 Lay-out dell’installazione in scala adeguata Scheda D
Elaborato tecnico 3.1 Planimetria dell’installazione (emissioni in atmosfera) Scheda E
Elaborato tecnico 3.2 Planimetria dell’installazione (rete idrica) Scheda F
Elaborato tecnico 3.3 Valutazione impatto acustico Scheda G
Elaborato tecnico 3.4 Planimetria aree di deposito temporaneo/stoccag./trattam. rifiuti Scheda H
Elaborato tecnico 4 Sintesi non tecnica
Elaborato tecnico 5 Piano di gestione acque meteoriche dilavanti (art.43, DPGRT 46/R/2008 e smi)
Elaborato tecnico 6 Ricevuta di versamento della tariffa istruttoria
Elaborato tecnico 7 Dichiarazione di asseverazione del versamento
Elaborato tecnico 8 Piano di monitoraggio e controllo
Elaborato tecnico 9 Piano per il ripristino dell’area (dopo cessazione attività)
Altri allegati:
Domanda priva delle informazioni riservate (ai fini dell’accessibilità al pubblico)
¨ Ai fini della normativa in materia di attività di gestione rifiuti e in materia urbanistico/edilizia la
sopraelencata documentazione è integrata e/o completata secondo quanto previsto dall’allegato 1 DPGR
14/R del 25/02/2004 :
Si allegano pertanto i seguenti documenti e elaborati tecnici:
- Quadro di riferimento programmatico
1. In rapporto a leggi nazionali e regionali, ai Piani regionali e provinciali di settore (Piano rifiuti, Piano energetico,
Piano di Bacino), agli atti di Quadro di riferimento territoriale (PIT, PTC, Piani strutturali) o altro evidenziando
l’attualità del progetto e la motivazione delle eventuali modifiche apportate:
- Relazione tecnica illustrativa
Integrata con i seguenti documenti
1. relazione geologica;
2. piano particellare di esproprio o documentazione comprovante la proprietà e/o la disponibilità dell’area (da
comprovare con idonea documentazione);
3. vincolistica dell’area;
Quadro di compatibilità ambientale (non necessario qualora l’impianto sia stato oggetto di procedure in
materia di VIA)
¨ Descrizione delle componenti dell’ambiente potenzialmente soggette a subire effetti del progetto sia in fase
di cantiere che di esercizio
¨ La specificazione dei rifiuti liquidi rapportata alla prescrizione della normativa vigente in materia corredata
dallo schema di smaltimento (collettamento) dei reflui con particolari esecutivi ed indicazione del corpo
ricettore
¨ Indicazione dell’eventuale sistema di trattamento dei reflui domestici e/o industriali
¨ Modalità di gestione delle acque meteoriche di lavaggio
¨ La specificazione dei materiali di processo e dei rifiuti prodotti e loro modalità di smaltimento
¨ La specificazione delle emissioni inquinanti nell’atmosfera
¨ La specificazione delle emissioni sonore prodotte dall’intervento con particolare riferimento alla presenza
di abitazioni vicine
¨ La definizione degli strumenti di gestione e controllo e delle reti di monitoraggio ambientale così come
previste dal Piano regionale
¨ L’illustrazione dei sistemi di intervento nell’ipotesi si manifestini emergenze ambientali
¨ Analisi della vincolistica esistente
¨ Descrizione dell’uso del territorio con particolare riferimento alla presenza di insediamenti abitativi
¨ Analisi delle previsioni degli strumenti urbanistici:
¨ estratto del vigente piano regolatore e relative norme tecniche di attuazione
¨ estratto della planimetria catastale
¨ certificato destinazione urbanistica
¨ studio e scelta della viabilità di conferimento e di accesso completo della proposta risolutiva, stima qualiquantitativa
dei mezzi in transito da e per l’insediamento con riferimento specifico alla viabilità di accesso
ed agli insediamenti produttivi e/o abitativi interessati
¨ indagine idrogeologica mirata al tipo di intervento
¨ verifica del rischio idraulico ai sensi della Pianificazione vigente in materia
¨ informazioni relative alla classificazione del territorio per quanto concerne l'ammissibilitàdelle emissioni
sonore di cui alla L. 477/95 "Legge quadro sull'inquinamento acustico" e L.R. 89/98;
¨ la specificazione della eventuale sussistenza di fattori penalizzanti di cui alla pianificazione regionale
vigente in materia di gestione rifiuti.
Quadro progettuale e gestionale
Incidenza spaziale e territoriale dell’intervento tramite la seguente documentazione
· planimetria scala 1:25.000 con la localizzazione dell’intervento
· planimetria scala 1:200 – 1:5.000 con la localizzazione dell’intervento
· bacino di utenza servito ed effetti dell’intervento sul bacino riferito al soddisfacimento della domanda
· descrizione delle diverse ipotesi progettuali in considerazione compresa quella dell’assenza dell’intervento
Progetto definitivo costituito da:
· elaborati grafici:
* planimetria generale dell’insediamento in scala 1:500 o 1:1.000 con l’indicazione del tipo di utilizzo
delle aree scoperte
* planimetria in scala 1:100 o 1:200 dei corpi di fabbrica con indicazione delle varie fasi operative
* piante, sezioni e prospetti dei corpi di fabbrica in scala 1:100 o 1:200
* particolari costruttivi significativi dell’impianto, schemi macchinari, etc.
* planimetria scala 1:500 con gli schemi delle reti impiantistiche con particolare riferimento alla rete di
smaltimento delle acque e del sistema antincendio
* planimetria, particolari e sezioni scala 1:100 o 1:200, ove siano indicate le pendenze, i sistemi di
convogliamento acque reflui o sversamenti, i pozzetti stagni di raccolta, vasche di accumulo, muretti di
contenimento ecc.
· relazione articolata in:
* descrizione del ciclo tecnologico di smaltimento evidenziando le varie fasi lavorative ed allegando
diagramma a blocchi
* descrizione delle caratteristiche fisiche e tecniche delle opere principali e di quelle accessorie proposte
nonché delle tecnologie adottate
* descrizione delle principali caratteristiche di processo e di funzionamento ed indicazione delle risorse
utilizzate comprese acqua ed energie precisando il loro approvvigionamento con bilancio di massa ed
energia per i singoli processi
* indicazione della potenzialità annua e giornaliera dell’impianto suddivisa per ogni singolo processo di
trattamento e per singole tipologie di rifiuti da trattare
* descrizione della tipologia (codice CER e descrizione) e caratteristiche chimico-fisiche del rifiuto in
ingresso e relativa provenienza
* schede descrittive del rifiuto in ingresso ( stato fisico, capacità di generare colaticcio, processo
produttivo che lo genera, aspetto del rifiuto, per i pericolosi le proprietà che rendono pericolosi i rifiuti)
* indicazione della quantità, tipologia (CER e descrizione) caratteristiche chimico-fisiche del rifiuto dopo il
trattamento
* schede descrittive del rifiuto generato. Per quanto riguarda le attività di recupero indicare le
caratteristiche delle Materie prime secondarie recuperate con esplicito riferimento agli standard definita
dalla norma UNI o equivalente.
* indicazione della destinazione finale (tipo di impianto di recupero e/o smaltimento) del rifiuto dopo il
trattamento
* indicazione della tipologia e quantità dei reagenti impiegati
· schemi di flusso, bilanci di massa ed energia di ogni singolo processo
· Piano di gestione monitoraggio e controllo articolato secondo le linee di cui al successivo punto 4.3.
Documentazione integrativa da presentare per impianti di discarica
Fatto salvo quanto disposto dal D.Lgs 36/03 s.m.i. e dal D.Lgs 03/08/2005, la documentazione dovrà fare specifico
riferimento ai seguenti dati
¨ categoria discarica
¨ volumetria
¨ geomorfologia e stabilità versanti
¨ idrogeologia e permeabilità
¨ modalità di allestimento dei volumi
¨ impermeabilizzazione
¨ raccolta e trattamento del percolato
¨ captazione del biogas
¨ modalità di coltivazione
¨ progetto di ripristino ambientale
¨ piano progetto per la gestione post chiusura per la durata di 30 anni
¨ previsione del tempo di vita dell’impianto e della tempistica di ripristino
Documentazione integrativa da presentare per deposito preliminare/messa in riserva
¨ quantità massima stoccabile per tipologia di rifiuto e movimentazione massima annua
¨ periodo massimo di stoccaggio per tipologia di rifiuto
¨ destinazione finale di smaltimento/recupero del rifiuto
Documentazione integrativa nel caso di nuovi impianti di recupero di rifiuti
¨ risultati analitici di prove di cessione come previsto dalla normativa vigente;
¨ descrizione dettagliata del processo produttivo con specifico riferimento alla fase da cui deriva il rifiuto destinato
al riutilizzo;
¨ valutazione delle variazioni delle caratteristiche fisico-chimiche del prodotto finale ottenuto con il residuo
rispetto a quello ottenuto con le materie prime corrispondenti;
¨ studio di mercato per la caratterizzazione merceologica e per la collocazione finale dei prodotti in uscita
dall’impianto di riutilizzo
Quadro economico _____
¨ costi di investimento
¨ costi di esercizio
¨ ricavi da recupero di materiali ed energia
¨ costo unitario
¨ piano finanziario
¨ costo del progetto di ripristino ambientale rivalutato alla data di realizzazione
¨ costo della gestione post chiusura rivalutato per l’intero periodo
Quadro temporale
¨ tempi tecnici per la realizzazione dell’intervento
¨tempi per la messa in esercizio
¨ vita tecnica dell’intervento
Piano di ripristino ambientale
Piano di ripristino ambientale a fine esercizio dell’attività per le aree interessate dall’impianto che descriva gli
interventi che verranno attuati al fine della restituzione del sito agli usi originari e i relativi accertamenti analitici
per verificare l’assenza di eventuale contaminazione del sito.
Altri allegati:
in caso di progetto di modifica ad impianti esistenti:
Planimetria stato di fatto area di intervento
Planimetria stato di progetto
Planimetria sovrapposto
in caso di variante agli strumenti urbanistici:
Proposta di variante al Piano del governo del territorio/piano attuativo, con localizzazione dell’intervento
Elenchi:
Elenco elaborati presentati in ottemperanza a quanto previsto all’allegato 1 DPGR 14/R del 25/02/2004
Elenco dei visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali per la realizzazione
e l’esercizio dell’impianto
Elenco degli eventuali soggetti gestori di servizi interferenti interessati alla realizzazione e l’esercizio dell’impianto
Documentazione richiesta da normative di settore per l’ottenimento dei visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di
organi regionali, provinciali e comunali per la realizzazione e l’esercizio dell’impianto e elenco della
documentazione prodotta a tal fine
Luogo Data IL PROPONENTE
(timbro e firma del legale rappresentante)
Il sottoscritto dichiara di essere informato che, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 13 del D.lgs. 30 giugno 2003 n.
196 (Costituzione in materia di protezione dei dati personali), i dati personali contenuti nella presente
comunicazione sono di natura obbligatoria e autorizza la Regione Toscana , in qualità di Amministrazione Pubblica
competente e i soggetti coinvolti nell’ambito della procedura, al trattamento, anche con l’utilizzo di mezzi
informatici, esclusivamente per il procedimento amministrativo per il quale la dichiarazione viene resa e alla
diffusione, in coerenza con le disposizioni di cui al D.Lgs. 195/2005 e alla normativa di settore, nell’ambito del sito
istituzionale dell’Ente.
All’interessato sono riconosciuti i diritti di cui all’art. 7 del d.lgs. 196/2003 e, in particolare, il diritto di accedere ai
propri dati personali, di chiederne la rettifica, l’aggiornamento o la cancellazione se incompleti, erronei o raccolti in
violazione di legge, l’opposizione al loro trattamento o la trasformazione in forma anonima. Per l’esercizio di tali
diritti, l’interessato può rivolgersi al Responsabile del trattamento dei dati.
Luogo Data IL PROPONENTE
(timbro e firma del legale rappresentante)
ALLA PRESENTE DEVE ESSERE ALLEGATA OBBLIGATORIAMENTE COPIA FOTOSTATICA
NON AUTENTICATA DI UN DOCUMENTO D’IDENTITÀ’ DEL SOTTOSCRITTORE
RELAZIONE TECNICA
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 10
RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA 10
QUADRO PROGETTUALE E GESTIONALE ...................................................................................................11
Quadro economico _____ ......................................................................................................12
Quadro temporale ......................................................................................................................12
Piano di ripristino ambientale ....................................................................................................13
Piano di ripristino ambientale a fine esercizio dell’attività per le aree interessate dall’impianto che
descriva gli interventi che verranno attuati al fine della restituzione del sito agli usi originari e i
relativi accertamenti analitici per verificare l’assenza di eventuale contaminazione del sito.............13
Planimetria stato di fatto area di intervento ................................................................................13
Planimetria stato di progetto .....................................................................................................13
Planimetria sovrapposto ...........................................................................................................13
1. INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE DELL’ISTALLAZIONE
IPPC 16
2. CICLI PRODUTTIVI 17
2.1 ATTIVITA’ PRODUTTIVE............................................................................................................17
3. ENERGIA 18
3.1 PRODUZIONE DI ENERGIA.........................................................................................................18
3.2 CONSUMO DI ENERGIA..............................................................................................................18
3.3 IMPIANTI TERMICI CIVILI..........................................................................................................18
4. EMISSIONI 19
4.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA........................................................................................................19
4.2 SCARICHI IDRICI ED AL SUOLO...............................................................................................19
4.3 ATTIVITA’ DI ALLEVAMENTO (RIFERIMENTO CATEGORIA 6.6 ALLEGATO VIII, PARTE II, D.LGS.
152/06)....................................................................................................................................................20
4.4 EMISSIONI SONORE.....................................................................................................................20
5 RIFIUTI 21
6. BONIFICHE DEI SITI CONTAMINATI 22
7. STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE 22
8. VALUTAZIONE INTEGRATA DELL’INQUINAMENTO 22
9. GESTIONE DELLE FASI DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE 24
10. PIANO PER IL RIPRISTINO DELL’AREA AL MOMENTO DELLA
CESSAZIONE DEFINITIVA DELL’ATTIVITA’ 24
11. SINTESI NON TECNICA 24
12. RELAZIONE DI RIFERIMENTO 25
1. NOMENCLATURA DEI COMBUSTIBILI E RELATIVI P.C.I. (RIF. SCHEDA H)......................................................26
2. COEFFICIENTI DI EMISSIONE DI CO2 PER VETTORI ENERGETICI (RIF. SCHEDA H)..........................................27
MODIFICHE SOSTANZIALI AI SENSI DELL’ART.29-NONIES, COMMA 2 D.LGS.152/06...............................31
NUOVE INSTALLAZIONI...................................................................................................................31
NOTE (TAB. B2): 33
TAB. C.....................................................................................................................................................34
TAB. D.1..................................................................................................................................................35
TAB. D.2..................................................................................................................................................36
SCHEDA E 42
Emissioni in atmosfera di ogni singola attività produttiva..................................................................43
Emissioni totali dell’installazione........................................................................................................45
TAB. E.2...................................................................................................................................................45
DESTINAZIONE DEL LIQUAME.........................................................................................................................46
E.2/B - ACQUE PER USI DOMESTICI...............................................................................................................47
NOTE: 51
TAB. F.1...................................................................................................................................................52
TAB. F.2...................................................................................................................................................53
SCHEDA G 54
G 1 - PRODUZIONE RIFIUTI.............................................................................................................54
Rifiuti prodotti.....................................................................................................................................54
Deposito temporaneo rifiuti (ai sensi dell’art. 183 comma 1 lettera bb del D.Lgs.152/06)................54
(*) riportare l’identificazione non codificata della descrizione relativa al CER. ...............................54
G 2 – RECUPERO/SMALTIMENTO RIFIUTI.................................................................................55
Recupero/Smaltimento rifiuti (ai sensi degli artt.208; 214; 216, D.Lgs.152/06).................................55
SCHEDA H........................................................................................................................................56
PRODUZIONE.......................................................................................................................................56
CONSUMI..............................................................................................................................................58
NOTA: in caso di Modifica Sostanziale, per i punti 1 e 2 indicare, rispetto alla domanda per il
rilascio dell’AIA presentata precedentemente, soltanto le informazioni aggiuntive introdotte
in seguito alla modifica.
1. INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE
DELL’ISTALLAZIONE IPPC
1. Inquadrare, dal punto di vista urbanistico e territoriale, il sito con riferimento allo
strumento urbanistico vigente (zonizzazione Strumento Urbanistico Comunale vigente con
identificativi catastali – foglio e particelle), alla presenza di eventuali vincoli e/o norme di
salvaguardia sull’area dell’insediamento (se presenti, indicare quali e le relative fonti
normative) ed alla zonizzazione territoriale (se presente).
2. Inserire una descrizione di massima dello stato del sito di ubicazione dell’installazione
con riferimento ad eventuali ricettori sensibili (ad esempio per le matrici suolo, acqua,
aria, etc.).
3. Tabella della destinazione d’uso del territorio circostante.
Relativamente ad un raggio di 500 m dal perimetro dell’installazione, specificare:
Destinazione d’uso
dell’area secondo lo
Strumento Urbanistico
Comunale (S.U.C.)
vigente e di quello
eventualmente adottato
Destinazioni d’uso
principali*
Distanza minima dal
perimetro
dell’installazione
Note
NOTA(*): Inserire, in ordine di prevalenza, per es.: industriale, artigianale, agricola e residenziale
4. Relativamente al/ai Comune/i di ubicazione dell’installazione IPPC, indicare l’eventuale
inserimento in specifici Piani regionali, provinciali o di bacino o di risanamento
ambientale con riferimento alle norme vigenti, alle finalità dei Piani/Programmi, ai
provvedimenti in materia ambientale già adottati o in fase di adozione ed ai risultati
eventualmente raggiunti.
-
--
-
2. CICLI PRODUTTIVI
2.1 ATTIVITA’ PRODUTTIVE
1. Con riferimento alla Scheda C ed alla Scheda D per ogni prodotto e/o ciascuna attività
(IPPC e non IPPC) descrivere, in modo dettagliato, tutte le fasi e le operazioni che
vengono effettuate per passare dalle materie in ingresso alle materie in uscita da ciascuna
fase produttiva all’interno dell’installazione.
2. Per ogni singola attività all’interno dell’installazione descrivere:
- le apparecchiature, le linee utilizzate e le loro condizioni di funzionamento;
- l’eventuale periodicità di funzionamento, i tempi di arresto, la loro vita residua e la data di
installazione;
- lo schema di principio, lo schema di processo ed il flow-sheet (schema a blocchi);
- l’elenco delle emissioni associandole a ciascuna apparecchiatura e/o linea, nonché la
caratterizzazione qualitativa e quantitativa delle emissioni (riferimento Scheda E, Scheda
G).
3. Indicare le modalità di deposito delle materie prime/intermedi/prodotti finiti, specificando
i sistemi di contenimento adottati (es. bacini di contenimento, tettoie,
impermeabilizzazioni, etc.) e fornendo una breve descrizione dei sistemi scelti.
3. ENERGIA
3.1 PRODUZIONE DI ENERGIA
Con riferimento alla Scheda H (Tabelle H.1, H.2) per ogni attività dovranno essere descritti:
- il ciclo impiegato per produrre energia con particolare riferimento al tipo di energia
prodotta (energia elettrica, energia termica), al rendimento energetico, agli eventuali
sistemi di recupero energetico, ai sistemi di controllo della produzione, se presenti;
- le linee produttive, le apparecchiature e le loro condizioni di funzionamento;
- l’eventuale periodicità di funzionamento, i tempi necessari per fermare gli impianti, la
data di installazione e la loro vita residua;
- il bilancio energetico dell’attività;
- l’elenco delle emissioni associandole a ciascuna apparecchiatura e/o linea, nonché la
caratterizzazione qualitativa e quantitativa delle emissioni (riferimento Scheda E);
- i sistemi di monitoraggio del rendimento energetico (se previsti);
- eventuali attività di cogenerazione.
3.2 CONSUMO DI ENERGIA
Con riferimento alla Scheda H (Tabella H.3) per ogni attività produttiva dovranno essere
fornite le informazioni sui consumi energetici sia termici che elettrici al fine di verificare
l’uso razionale dell’energia all’interno dell’installazione.
Dovrà inoltre essere indicato il consumo di energia per unità di prodotto (Tabella H3.1).
3.3 IMPIANTI TERMICI CIVILI
Con riferimento alla Scheda H (Tabella H.3) indicare la potenzialità termica degli impianti
civili presenti.
4. EMISSIONI
4.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA
Riportare, con riferimento alla Scheda E (Tabella E.1), le caratteristiche tecniche di tutte le
emissioni relative all’installazione ed agli inquinanti emessi.
Relativamente alle emissioni diffuse devono essere presentati:
- un piano di gestione;
- una planimetria in scala adeguata con indicazione dei sistemi di
abbattimento/contenimento;
- valutazione delle emissioni diffuse come da documento ARPAT "Linee guida per intervenire sulle
attività che producono polveri".
Con riferimento alla Scheda F, individuare ogni sistema di contenimento/abbattimento
adottato, specificando:
- attività o linea produttiva sottoposta a contenimento emissioni;
- tipologia del sistema di riduzione/abbattimento adottato;
- breve descrizione e schema del funzionamento del sistema scelto;
- frequenza e tipo di manutenzione prevista dal costruttore;
- utilities necessarie per il funzionamento del sistema di contenimento;
- descrizione degli eventuali rifiuti derivanti dal sistema di contenimento;
- descrizione degli eventuali sistemi di monitoraggio delle emissioni diretti ed indiretti.
Nell’Elaborato tecnico 3.1 (Planimetria dell’impianto) riportare i singoli punti emissivi,
contraddistinti con le sigle E1, E2, E3, …, En, relativi ad ogni attività. Per i nuovi punti emissivi
allegare anche i prospetti laterali con l’indicazione delle altezze dei camini.
4.2 SCARICHI IDRICI ED AL SUOLO
Riportare, con riferimento alla Scheda E (Tabella E.2), gli scarichi idrici (industriali,
domestici, meteorici) ed i loro ricettori.
Indicare, laddove applicabile, il “Piano di gestione delle acque meteoriche” ai sensi del
DPGRT 8 settembre 2008, n. 46/R e s.m.i..
Con riferimento alla Scheda F, individuare ogni sistema di contenimento/abbattimento
adottato, specificando:
- attività o linea produttiva sottoposta a contenimento emissioni;
- tipologia del sistema di riduzione/abbattimento adottato;
- breve descrizione e schema del funzionamento del sistema scelto;
- frequenza e tipo di manutenzione prevista dal costruttore;
- utilities necessarie per il funzionamento del sistema di contenimento;
- descrizione degli eventuali rifiuti derivanti dal sistema di contenimento;
- descrizione degli eventuali sistemi di monitoraggio delle emissioni diretti ed indiretti.
Nell’Elaborato tecnico 3.2 riportare l’intera rete idrica dell’installazione, indicando i punti di
ispezione alla rete, i sistemi di trattamento e tutti i punti di scarico contraddistinti dalle sigle S1, S2,
S3, …, Sn.
4.3 ATTIVITA’ DI ALLEVAMENTO (riferimento categoria 6.6 Allegato VIII, Parte II,
D.Lgs. 152/06)
Descrivere la rispondenza al DPGRT 8 settembre 2008, n. 46/R e s.m.i. ed al DPGRT 13
luglio 200, n. 32/R e s.m.i. e presentare il “Piano di utilizzazione agronomica degli effluenti”,
se dovuto.
4.4 EMISSIONI SONORE
Con riferimento alla Scheda E (Tabella E.3), inserire:
1. una descrizione della classificazione acustica del territorio su cui è localizzato l’impianto e delle
aree interessate significativamente dalla sua rumorosità, citando (se presente) la Zonizzazione
Acustica comunale con indicazione della Classe di appartenenza e dei relativi limiti diurno e
notturno [dB(A)];
2. una descrizione delle principali sorgenti di emissione sonora con indicazione della
localizzazione, delle diverse modalità ed orari di funzionamento, dei livelli sonori prodotti nelle
zone di potenziale influenza, ovvero dell’irrilevanza delle loro immissioni sonore rispetto ai
limiti, allegando una planimetria con l’identificazione delle sorgenti sonore del complesso (cfr.
Elaborato Tecnico 3.3 domanda di AIA);
3. il confronto tra le emissioni delle singole attività/impianti del complesso ed i limiti di emissione
previsti;
4. allegare l’eventuale Piano di risanamento acustico dell’installazione o gli eventuali sistemi di
contenimento adottati (cfr. par. 5).
Con riferimento alla Scheda F, individuare ogni sistema di contenimento/abbattimento
adottato, specificando:
- attività o linea produttiva sottoposta a contenimento emissioni;
- tipologia del sistema di contenimento adottato;
- breve descrizione del principio di funzionamento del sistema scelto;
- caratteristiche fonoassorbenti dei materiali utilizzati;
- utilities necessarie per il funzionamento del sistema di contenimento.
5 RIFIUTI
5.1 PRODUZIONE RIFIUTI
Con riferimento alla Scheda G (Tab. G1.1 e G1.2), descrivere la gestione dei rifiuti prodotti
all’interno dell’installazione con indicazione delle aree adibite al deposito temporaneo delle diverse
tipologie di rifiuti. Descrivere inoltre i sistemi di contenimento adottati (es. bacini di contenimento,
tettoie, impermeabilizzazioni, etc.), fornendo una breve descrizione dei sistemi scelti.
5.2 RECUPERO/SMALTIMENTO RIFIUTI ai sensi dell’art.208 del D.Lgs. 152/06
Con riferimento alla Scheda G (Tab. G2.1, G2.2 e G2.3) descrivere:
- la stima dei flussi di produzione dei rifiuti per ogni singola attività svolta all’interno dell’installazione;
- le modalità di svolgimento delle varie attività di recupero o smaltimento rifiuti;
- le varie tecnologie adottate;
- le caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti in ingresso e dopo il trattamento;
- le modalità di stoccaggio delle diverse tipologie di rifiuti ed i sistemi di contenimento adottati (es. bacini
di contenimento, tettoie, impermeabilizzazioni, etc.).
Nella Planimetria dell’installazione (Elaborato Tecnico 3.4) indicare le aree di deposito
temporaneo/stoccaggio/trattamento dei rifiuti.
Presentare la proposta di garanzia finanziaria.
5.3 RECUPERO RIFIUTI ai sensi degli artt. 214 e 216 del D.Lgs. 152/06
Con riferimento alla Scheda G (Tab. G2.2 e G2.3), descrivere:
- le modalità di svolgimento delle varie attività di recupero rifiuti;
- le caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti in ingresso e dopo il trattamento;
- le modalità di stoccaggio delle diverse tipologie di rifiuti ed i sistemi di contenimento adottati (es.
bacini di contenimento, tettoie, impermeabilizzazioni, etc.).
Nella Planimetria dell’impianto (Elaborato Tecnico 3.4) indicare le aree di svolgimento delle varie attività
di recupero rifiuti.
6. BONIFICHE DEI SITI CONTAMINATI
Se l’impianto è sottoposto alla procedura di cui al Titolo V, Parte IV del D.Lgs. 152/06, indicare lo
stato procedurale in corso.
7. STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
Se l’installazione è soggetta agli adempimenti di cui al D.Lgs. 105/2015 dovranno essere indicati gli
obblighi derivanti da tale normativa con riferimento a:
a) Stabilimenti ricadenti negli obblighi di cui all’art.15 del D.Lgs. 105/2015 (Rapporto di
sicurezza):
- eventuali prescrizioni ai fini della sicurezza e della prevenzione dei rischi di incidente rilevante
emerse in seguito alla conclusione dell’istruttoria del Rapporto di Sicurezza;
- eventuali prescrizioni ai fini della sicurezza e della prevenzione dei rischi di incidente rilevante
impartite dall’Autorità competente anche in seguito ad ispezioni ai sensi dell’art.27 del D.Lgs.
105/2015 (Sistema di Gestione della Sicurezza).
b) Stabilimenti ricadenti negli obblighi di cui all’art. 13 del D.Lgs. 105/2015 (Notifica):
eventuali prescrizioni ai fini della sicurezza e della prevenzione dei rischi di incidente rilevante
impartite dall’Autorità competente anche in seguito ad ispezioni ai sensi dell’art.27 del D.Lgs.
105/2015 (Sistema di Gestione della Sicurezza).
8. VALUTAZIONE INTEGRATA DELL’INQUINAMENTO
Indicare con una adeguata descrizione:
a) la valutazione complessiva dell’inquinamento ambientale provocato dall’installazione in termini di
emissioni in atmosfera, scarichi idrici, emissioni sonore, rifiuti, etc. con riferimento alla modulistica
prevista nelle relative sezioni, tenendo conto delle norme di qualità ambientale ai sensi dell’art. 5,
comma 1, lettera i–nonies D.Lgs. 152/06;
b) la valutazione complessiva dei consumi energetici e dell’efficace utilizzo delle fonti energetiche,
riportando i dati riassuntivi, mediante tabelle, con riferimento alla Scheda H, indicando anche
l’eventuale impiego di rifiuti per il recupero energetico;
c) la valutazione complessiva dei consumi di risorse, con particolare riferimento alla risorsa idrica,
evidenziando le modalità tecniche e gestionali applicate per ridurne l’impiego;
d) le misure tecniche e gestionali già adottate per prevenire l’inquinamento, indicando gli interventi
finalizzati a ridurre le emissioni in aria, in acqua, al suolo e sonore, la produzione di rifiuti, la
riduzione dei consumi di materie prime, acqua, combustibili ed energia, tenendo conto anche di un
approccio valutativo integrato con riferimento all’art.4, comma 4, lettera c D.Lgs. 152/06;
e) il sistema di gestione ambientale dell’azienda, con eventuale riferimento alla certificazione UNI EN
ISO 14001 o alla registrazione EMAS;
f) la descrizione delle modalità tecniche e gestionali che il gestore ha adottato o intende adottare, con
riferimento alle migliori tecniche disponibili (BAT), precisandone gli effetti ambientali diretti ed
indiretti, in termini di riduzione delle emissioni, dei consumi e della produzione di rifiuti. Per ogni
BAT scelta (incluse quelle relative a modifiche di processo, utilizzo di materie prime meno
impattanti, etc.) specificare la tempistica necessaria per l’applicazione;
g) se siano state adottate tecniche e tecnologie innovative, non previste fra le BAT, rivolte ad ottimizzare
le prestazioni ambientali dell’impianto;
h) gli accorgimenti adottati per contenere le emissioni nelle fasi di avvio, arresto, guasto,
malfunzionamenti o anomalie delle installazioni;
i) riportare una tabella di sintesi delle BAT applicate, con riferimento alle pertinenti conclusioni sulle
migliori tecniche disponibili tratte dalle conclusioni sulle BAT o, in loro assenza, dai documenti
pubblicati dalla Commissione europea in attuazione dell’art.16, paragrafo 2 della direttiva 96/61/CE o
dell’art.16, paragrafo 2 della direttiva 2008/01/CE.
BAT APPLICATE
Riferimento conclusioni sulle
BAT o documenti pubblicati
dalla Commissione europea in
attuazione dell’art.16,
paragrafo 2 della direttiva
96/61/CE o dell’art.16,
paragrafo 2 della direttiva
2008/01/CE
(PARAGRAFO E/O CAPITOLO)
Applicata Da applicare
entro
SI’ NO
9. GESTIONE DELLE FASI DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE
Fornire una dettagliata descrizione, corredata di cronoprogramma, delle fasi di realizzazione delle
opere connesse all’intervento richiesto e delle modalità di gestione adottate nella fase transitoria e
fino alla messa a regime dell’installazione.
Indicare inoltre la gestione dell’installazione nel suo complesso durante la fase transitoria.
10. PIANO PER IL RIPRISTINO DELL’AREA AL MOMENTO DELLA
CESSAZIONE DEFINITIVA DELL’ATTIVITA’
Il Piano deve contenere, oltre alla descrizione delle azioni che verranno intraprese a fine vita
dell’installazione, la storia dell’azienda indicando le attività svolte in passato ed attualmente sul sito
in essere al fine di verificare le sostanze eventualmente presenti nel sito in oggetto.
11. SINTESI NON TECNICA
Alla domanda per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale ai sensi dell’art. 29-ter, comma
2 del D.Lgs. 152/06 deve essere allegata anche una “Sintesi non tecnica” che riporti i seguenti dati:
a) l'installazione, il tipo e la portata delle sue attività;
b) le materie prime e ausiliarie, le sostanze e l'energia usate o prodotte dall'installazione;
c) le fonti di emissione dell'installazione;
d) lo stato del sito di ubicazione dell'installazione;
e) il tipo e l'entità delle prevedibili emissioni dall'installazione in ogni comparto ambientale, nonché
un'identificazione degli effetti significativi delle emissioni sull'ambiente;
f) la tecnologia utilizzata e le altre tecniche di cui si preveda l’uso per prevenire le emissioni
dall'installazione oppure, qualora ciò non fosse possibile, per ridurle;
g) le misure di prevenzione, di preparazione per il riutilizzo, di riciclaggio e di recupero dei rifiuti
prodotti dall'installazione;
h) le misure previste per controllare le emissioni nell'ambiente nonché le attività di autocontrollo e
di controllo programmato che richiedono l'intervento dell’ente responsabile degli accertamenti di
cui all’art.29-decies, comma 3 del D.Lgs. 152/06;
i) le eventuali principali alternative alla tecnologia, alle tecniche e alle misure proposte, prese in
esame dal gestore in forma sommaria;
l) le altre misure previste per ottemperare ai principi di cui all'articolo 6, comma 16, del D.Lgs.
152/06.
La Sintesi non tecnica deve inoltre contenere, relativamente ai punti sopra richiamati:
- i rimandi ai capitoli ed ai punti così come presentati nella Relazione tecnica;
- copie delle planimetrie essenziali all’inquadramento dell’installazione (planimetria generale,
layout impiantistico, ecc.), da allegare in scala adeguata e formato grafico A3, con i rimandi alle
planimetrie così come presentate a corredo della Relazione tecnica.
12. RELAZIONE DI RIFERIMENTO
Se l’attività comporta l’utilizzo, la produzione o lo scarico di sostanze pericolose e, tenuto conto
della possibilità di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee nel sito dell’installazione, è
necessario allegare la relazione di riferimento di cui all’art.5, comma 1, lettera v-bis, del D.Lgs.
152/06 secondo quanto stabilito dal decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
e del Mare 13 novembre 2014, n.272.
1. Nomenclatura dei combustibili e relativi p.c.i. (rif. SCHEDA H)
Descrizione Potere calorifico inferiore
(MJ/kg)
carbone 31,35
li

Requisiti contrai/espandi

Cosa serve contrai/espandi